mercoledì 11 febbraio 2009

Tolgo la sciarpa

Ci sono sms che non si dovrebbero mai leggere. Ci sono parole che non si dovrebbero mai sentire. Sconvolgono una giornata intera, la fanno deragliare verso qualche duna rocciosa e boom.
Una cosa avrei voluto, una soltanto: avere i miei genitori a fare il tifo per me, sentirli vicini in questo momento difficile e, invece, sembra che io sia diventata un’estranea per loro. Non condividono la mia scelta e, quindi, si distaccano, come se l’amore per una figlia fosse direttamente proporzionale alle scelte condivisibili. “Avevi tutto” dicono, affermano, sollecitano, insistono, ma a me sembrava d’avere niente, anzi meno del niente. Mi sembrava d’avere solo cose brutte, ultimamente. Non sapevo più cosa significasse parlare sottovoce, ad esempio. Non ricordavo più cosa volesse dire parlare con una mia amica al telefono, senza subire interrogatori per ore. Non sorridevo più, avevo paura di sorridere o di piangere per doverne dare giustificazione. Le mie giornate erano scandite da spiegazioni e difese continue. Del mio amore era rimasto un senso di sottomissione impressionante. Non si può vivere così, se non vuoi davvero vivere così. Non c’è amore o passione che tenga.
Io sono un soggetto con un predicato verbale.
Ero diventata un oggetto senza verbo.
E, ora, loro mi scrivono un sms in cui dicono che non ci saranno più per me, finché non metterò la testa a posto. “Dimenticaci!”. Un ricatto con l’addobbo del compromesso, ecco cosa sono diventati i miei genitori. Vogliono insegnarmi a cedere, mentre una madre e un padre dovrebbero spronarti all’indipendenza e alla felicità. Serenità. Sì, serenità. Sempre la solita esagerata, io! Solo che io credo molto nella felicità, sarà che me ne sbatto di quei quattro filosofi-psicologi arrivati e stanchi che ti dicono che la felicità è un’ambizione troppo alta ed è fatta, se c’è, di momenti. Beh –scusatemi eh!?- ma andate a cagare! Io voglio un attimo lungo mesi. Se chiedo troppo sono cavoli miei. Chiedere l’impossibile, in fondo, è come ingoiare un antivirale.

P.S. oggi c’è un bel sole e tolgo la sciarpa.

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