giovedì 28 aprile 2022

 Dove sono spariti tutti. Non trovo più nessuno, porca paletta.  E' vero che sono stata via 11 anni, ma pensavo di trovare ancora qualcuno. Mi sento un po' abbandonata. Ecco.

Da 11 anni prendo l' antidepressivo, quindi non piangerò, ma mi è soggiunta una strana malinconia o melanconia.  Hai presente quando un leggero brivido si insinua sotto la pelle facendoti venire la pelle d'oca e poi senti un calore tenero che si espande, facendoti rilassare con una voglia di piagnucolare? Ecco, io mi sento così per non avervi trovato.

Mannaggia

 Dopo 11 anni circa rieccomi qui. Tornata al punto di partenza, con 11 anni in più. Vado per i 48 e sono ritornata single. Ne sono felice? Non lo so. A volte lo sono a volte sento la mancanzadi due braccia attorno a me. Ma l'amore non mi manca, perché il più delle volte è una semplice presa per il culo, dopo mesi di sincerità , perché, spesso, è più passione che amore. Ed ecco il logorio dei giorni, dei mesi e degli anni. Per l'ennesima volta ho lasciato io. Ho vissuto l'ultima storia da sola, senza coinvolgere nessuno, perché i miei genitori mi portano sfiga e, forse anch'io. Banalmente è finita nella maniera più squallida e prevedibile: il tradimento. Avrei anche potuto perdonarlo, ma, alla fine, mi ha addossato tutte le colpe: mi impegno troppo nelle cose, sono dura, poco romantica. Io???????? Ahahahahahah

Gli ho riso in faccia e me ne sono andata. Giornate d'inferno dove lui mi chiamava 50 volte al giorno e, io, 50 volte non rispondevo, perché rispondergli sarebbe stato da perdente e, nella vita, dopo il mio matrimonio fallito e una madre in plastilina,  ho giurato di non esserlo più.

Fa così bene non esserlo.

Fa così bene nutrire dignità e orgoglio.

E fa bene mandare a fanculo.

lunedì 28 novembre 2011

L'eleganza

Nelle bottiglie del buon vino c'è un buchetto sotto.
E' anatomicamente utile per ficcarci il pollice -dicono i sofisticati della tavola- adagiare le altre dita sulla pancia della bottiglia e versare nel bicchiere.
Fa elegante -ridicono-.
Popolana come sono, versavo il vino normale: acchiappavo la bottiglia a mano intera e giù nel bicchiere.
Brrrrrr che volgare!!
Sarà, ma a me vedere il pollice pigiato nell'incavo mi fa venire in mente un dito in culo.

venerdì 25 novembre 2011

Vade retro vaccino

Vedo infermiere e medici aggirarsi per le strade con siringhe aguzze urlando: “Vaccinatevi!”.

Vaccinatevi! Vaccinatevi e vaccinatevi. Cammino coi vestiti anti ago e col casco, perché non sia mai che, nel vedermi tutta imbacuccata, con un salto a giravolta, mi buchino il cranio e mi iniettino il liquido maledetto.

Perché io, belli cari, il vaccino non lo faccio!

Di influenza mi ci voglio ammalare. La amo. Non so perché, ma accolgo l'influenza con una certa contentezza. Fin da piccola è stato così, forse perché in quei momenti di febbre, di colate di naso e di mal d'ossa mi sentivo scaldata, nutrita e coccolata da nonna che mi leggeva qualche pagina di qualche libro e mi portava da mangiare a letto.

Influenza è bello.

Ma vuoi mettere il naso tutto rosso, gli occhi piagnucolenti, la camminata un po' oscillante, i capelli che lottano contro la gravità e il plaid sulle spalle con botulino, trucchi a maschera e vestitini rachitici?

venerdì 29 aprile 2011

Fregata!

A me le cose nuove attraggono, anche se sembrano più brutte delle vecchie e, certe volte, mi attraggono così tanto da ossessionarmi.
Forse è colpa della febbre, dello stare inchiodata a casa con le lucertole in gola, ma sono 24 ore che entro in blogspot, clicco design, faccio prove con la nuova grafica, aggiungo sfondi, cambio colori, ma all'atto di "applicare" mi blocco. Mi piacciono tanto i pupazzetti o le orme dei gatti, guardo incantata le lische dei pesci, fantastico sulle margherite dai contorni neri e dal cuore arancione, ma poi l'occhio mi cade sul giardinetto verde del mio blog e non riesco proprio a fare il cambio, perché quel giardinetto ha una storia interiore particolare.
Ti ricordi quando stavo in quella mansardina di 30 mq, con le finestrelle che mi permettevano di guardare un pezzettino di cielo facendomi desiderare un pezzettino di giardino per poter respirare meglio durante i miei traslochi psicologici?
Ne cercai uno sulle immagini di Google e mi si aprirono vedute immense di prati, alberi, fiori, orti, foreste, sassi, fiumi e paradisi terrestri. Andai alla seconda pagina e vidi il mio giardino perfetto: piccolo, colorato, disegnato, fantasioso e per nulla paradisiaco, visto che per il paradiso c'è tempo. Fu colpo di fulmine, lo presi e lo gettai sotto il titolo del blog e - forse penserai che sono esagerata- nei momenti malinconici, rinchiusa in quella scatoletta di casa, da sola, con la testa poggiata a Crollo, il mio pupazzo di neve col pelo, mi guardavo quel pezzo di giardino trasformandolo in tante belle sensazioni. Lì dentro ho mangiato, ho sorriso, ho abbracciato la maternità che non ho mai percepito, ho ballato con Marco, ho chiacchierato con papà, mi sono fatta la ceretta e sono diventata prima ballerina.
Dopo tutto questo come faccio a modernizzare il mio blog?
Blogspot m'ha fregata!

martedì 26 aprile 2011

La pongostronza

Mia madre ha deciso di ringiovanire e l'ha fatto come si fa oggi: in modo innaturale, perché sembra essere naturale. Solo che mantenersi bene, tenere alla propria persona è una cosa bella, ringiovanire come ha fatto lei ha una base di volgarità e di comicità che mi mette in imbarazzo. La sua faccia è una plastilina tirata a lucido: quando sorride sembra che soffra, quando s'incazza sembra che sia spaventata e quando si spaventa sembra nu babbà. Però lei è felice. Dice di sentirsi una trentenne. Ma dove? Avevo una madre stronza, ora ho una madre pongostronza. Per me, che amo la vita che passa lasciando un segno, è una tragedia. Come dice Noemi, ora mamma mi sembra un "vuoto a perdere".

venerdì 22 aprile 2011

Felice Pasqua.

Scusami se non passo dal tuo blog a farti gli auguri di buona Pasqua, ma credimi se ti dico che "corrocorro" e quel poco che non corro mi distraggo un po' qui a scribacchiare. Non pensarmi strafottente, per favore.
I miei auguri vorrei farteli dedicandoti una poesia indiana.

"Non ti auguro un dono qualsiasi.

Ti auguro soltanto quello che i più non hanno.

Ti auguro tempo per divertirti e ridere,

Se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa.

Ti auguro tempo per il tuo fare e il tuo pensare,

non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.

Ti auguro tempo non per affrettarti e correre,

ma tempo per essere contento.

Ti auguro tempo non soltanto per trascorrerlo.

Ti auguro tempo perché te ne resti:

tempo per stupirti e tempo per fidarti,

Tempo per pregare e tempo per fare silenzio

e non soltanto per guardarlo all'orologio.

Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.

Non ha più senso rimandare.

TI AUGURO TEMPO PER TROVARE TE STESSO,

per vivere ogni giorno, ogni tua ora come un dono.

Ti auguro tempo anche per perdonare.

Ti auguro di avere tempo,

TEMPO PER LA VITA".


Tanta gioia per te. Ciao.