mercoledì 1 luglio 2009

In groppa al bisonte ho raccolto i miei quattro stracci

Quando vai a riprenderti le cose dopo tanto tempo, è come se andassi a prenderti le cose di un altro. Praticamente vai ad acchiapparti i ricordi di un passato che è a distanza illimitata dal presente.

Il presente, sia chiaro, per me è una fottuta e inutile cosa, una specie di bisonte che se la dorme beato e con la pancia piena, in attesa che futuro e passato se la spassino tra di loro.

Ecco, entrando in quella casa, ho avuto la percezione incessante e ingorda, d’essere in groppa al bisonte a combattere due venti feroci: passato e futuro.

Sentivo l’ugola gonfiarsi, diventare una palla da tennis. Hai mai avuto la sensazione di avere una palla da tennis in gola, incastrata? Così bene incastrata da diventare un puzzle perfetto, ma soffocante, insieme alle tue tonsille?

Il respiro è sempre un optional, in quei momenti. Hai voglia di inspirare ed espirare, hai voglia di deglutire, tentare uno sputo irrazionale dentro un fazzolettino di carta. Hai voglia. Le narici si gonfiano, la bocca si apre, il torace si espande, lo stomaco si chiude e non so per quale motivo ti si bagnano le mutandine. Di piscio? No, di voglia. E’ un balzo di vita, è l’àncora di salvezza mentre pensi di perdere i sensi e il senno da un momento all’altro.

Mi sono ripresa, non avevo scelta: queste cose vanno fatte velocemente, per non pensare, per dare poca capacità recettiva alla mente. Ho raccolto le poche cose che mi ha lasciato: i libri me li ha gettati via tutti; Rebecca, la gatta, è sparita, colori e pennelli andati via, in qualche pattumiera con sacchetto nero, braccialetti, orecchini e anelli pure.

Camera da letto chiusa a chiave, blindata, inaccessibile.

Sorella fuori dalla porta in attesa che io finissi tutto.

Dov’è Rebecca?

E’ uscita un giorno e non è più tornata.

“Come te!” ha tenuto a dirmi e, così, ho capito che Rebecca c’è, ma me l’ha nascosta per vociferarmi quella battuta che si portava nello stomaco da chissà quanto tempo.

Perché la cattiva sono io.

Tempo impiegato: 14 minuti.

Biglietto di Marco non letto, ma stracciato.

Ora ho qualche vestito in più da mettermi.

9 commenti:

Chica ha detto...

Forza Nua......sei in gamba...e lo sai....

Anonimo ha detto...

Forza Nua, lo dico anche io...

:-)

Laura S. ha detto...

Vero, Nua!
Sei più forte i quel che credi!
Mandalo affanculo il passato.
(E le persone che te lo ricordano.)
:)
Ciao

Anonimo ha detto...

Cioè... ti ha buttato via i libri? No, no, non va bene eh! Ma è fuori!

un cronista Altrove ha detto...

Passato disse...
"Mi sento vecchio, sono stanco, non ne ho più voglia", socchiuse gli occhi e si lasciò andare a un sonno profondissimo. Al suo risveglio ebbe un sussulto. Si sentiva strano assai, non si riconosceva, quasi fosse rinato un altro. Si alzò e si guardò allo specchio... ci vide una giovinetta piena di voglia di vita e con lo sguardo inesperto... "Strawow", disse e senza pensarci su due volte si ributtò nel futuro.

E questo altrove lo chiamano il rinascere in vita, ma lì sì che sono mistici.

Un saluto al presente
un cronista

Paul Gatti ha detto...

Forza nua, si sta comodi in groppa al bisonte?

enzo ha detto...

Comunque la si rigiri, in ogni caso, inderogabilmente, inoppugnabilmente, il passato e il futuro non esistono, sono disperate invenzioni nostre.
Il presente è l'unica cosa, ed è un punto di vista, uno stato.
Nostro bene è avere un buon punto di vista, adesso, ora, qui, e percorrere la via che porta a noi stessi, non a ciò che gli altri vogliono che noi siamo.
In groppa al bisonte o in culo alla balena, fidati di te. Ciao, fai ammodino...

nua ha detto...

grazie a tutti, mi sono ricaricata e, adesso, sono bella gioiosa e contenta.
Viva il presente, senza rompicoglioni in giro.
Grazie di cuore.

enzo ha detto...

Yeahhhh