All'una in punto, quasi ogni notte, mi sveglio urlando con la sensazione di morte imminente. Brutto eh? Allora ho deciso di battagliare anche con questa cosa e, perciò, da circa una settimana metto la sveglia a mezzanotte, mi alzo, mi metto a guardare un po' fuori tra i buchini delle tapparelle e sogno belle cose, mi invento rumori soavi e odori piacevoli, nonostante la sotterranea paura di trovarmi, tra un forellino e l'altro qualche passante notturno che mi fa: "Piripiripriri". Poi me ne torno a letto e buonanotte al secchio.
Io e Marco, ora, ci siamo avvicinati, siamo civilmente uniti. Lui è cambiato, io pure. Siamo due cose diverse che si cercano, si sorridono, ma a distanza e, per ora, è bello così. Tra un messaggino e una telefonata stiamo bene, poi se ci capita di incontrarci per strada ci scappa anche un bacio sulla guancia e ciao, io a destra e lui a sinistra.
E Teresina è felice.