giovedì 29 gennaio 2009

Piccolo è bello

Il mio nuovo piccolo bilocale è bellissimo. Ho 45 mq di indipendenza e, in questo possesso materiale, mi sento al settimo cielo. Euforia pura!
L'entrata è piccina, l'angolo cottura pure, poi c'è un piccolo arco e, subito dopo il soggiornino con un divano pieno di cuscini comprati da un giornale. Pensavo sarebbero stati mezza schifezza e, invece, sono bellissimi, colorati, allegri. Poi c'è la piccola libreria appena riempita dai miei libri, il mobiletto tv e, tutto a destra, il tavolo con una vetrinetta ancora da personalizzare. Ho ancora pochi oggetti tutti miei: ho lasciato tutto a lui, quando sono scappata di casa e niente mi farebbe ritornare a prenderli. Preferisco ricominciare anche dallo spazzolino da denti.
Il mio appartamentino piccolino, piccolino ha un angolo di paradiso, dove io, al mattino, apro gli occhi e vedo il cielo: è un soppalco tutto in legno con un letto e un armadio bellissimi che mi fanno sentire in un nido di protezione. Ti giuro, quando mi adagio sul mio letto mi passano tutte le tristezze e i miei dubbi assillanti. Oggi andrò a vedere per le tendine, anch'esse piccoline.

lunedì 26 gennaio 2009

Amore

L'amore è una sfida, una battaglia, un salto nel vuoto, un dolore un po' sordo che fa bene. E' un livido in via di guarigione che, quando lo tasti, senti una sensazione strana, mista a sollievo e sofferenza.

Non lo so, ma se gli uccellini cinguettano, a me vien da piangere

La primavera mi fa paura. Temo sempre che la stagione dei fiori mi porti brutte cose. Io vorrei essere più serena e più ottimista, ma la primavera vuole farmi fuori ogni anno. Me lo dice apertamente; scosta la mia tapparella e mi sussurra, voracemente, che i suoi colori non mi stanno bene. Amo il marrone, amo la merda, secondo lei.
Oggi è una giornata di languori di stomaco e di vuoto alla testa. Oggi è il giorno perfetto per un attacco di panico. Lo aspetto, mi preparo, lo prevengo chiudendomi in casa con ciabatte, pallore e sonnolenza. Ci aggiungo qualche sorsata di acqua e zucchero e 15 gocce di lexotan. Il presente, intanto, va avanti.

Maledizione

Oggi la mia testa è troppo spaziosa e lascia nuotare, a stile libero, quei tre pensieri ossessivi che mi svegliano tre notti su cinque e che fanno statistica: la vita che non ho saputo avere, la morte che non vorrei avere, il presente che si tromba il passato e non pensa a me, adesso.
Poi c'è l'ultima canzone di Tiziano Ferro che vuol donare un sorriso alla luna che mi rende euforica e triste, contemporaneamente. Queste canzoni mi imbarazzano, mi fanno sentire piccola, una specie di bruscolino nel mondo. Mi sembra d'avere dentro un mondo che non viene fuori, che teme l'aperto, il vento, il sole... Mi pare di essere un po' morta per voler vivere a tutti i costi come non avrei voluto vivere mai. Sono nata per essere rincorsa e, invece, mi sono fermata tra un punto e una virgola. Maledizione!

domenica 25 gennaio 2009

Non imparerò mai

Senza la lingua inglese si va poco lontano. Ci si ferma alla stradina di casa, al massimo puoi ambire alla statale più vicina. Ecco. E' stato questo a farmi iscrivere a un corso di inglese per mezzi principianti. Ora, a distanza di due mesi, ho un problema serio: non riesco a parlarlo. Lo scrivo, traduco, capisco ciò che si dice, ma quando devo usarlo mi escono fuori cose assurde. MI viene una pronuncia strana, un incrocio tra il napoletano e il cirillico. La mia lingua non ne vuole sapere di battere sotto il palato. Il trucco, da quello che ho compreso, è avvolgere la lingua all'indietro e parlare. Io 'sta lingua allenata alla contorsione non ce l'ho. Pure nelle pomiciate sono molto retta, a segmento. Non so se esistano addominali per la lingua per imparare a parlare in modo decente in inglese. Mi sento limitata.

I ricordi servono

Non ricordavo di essermi aperta questo blog. Sono una distratta, una che fa le cose e poi se le dimentica. Non ricordare mi fa bene anche per queste piccole cose.
Ho un lieve senso di nausea che mi fa guizzare verso la libertà. Non so come spiegartelo, però per me nausea è libertà. Forse dipende dal fatto che nei miei più grandi salti verso la libertà, ho sempre provato un forte senso di nausea. Anche quando m'appassiono, mi viene una grave spossatezza all'altezza dello stomaco e questo è un paradosso bello e buono, perché -vedi!- se c'è una cosa che ti incastra, ti mette in gattabuia è proprio la passione.